Poco tempo dopo aver subito l'amputazione della gamba, Nik stava partecipando alla lezione di ginnastica della sua classe quando vide che proprio in quel momento stavano presentando delle carrozzine da basket. "L'allenatore si avvicinò a me per chiedermi se volessi provare le carrozzine, asked about my story and whether I would be interested in trying it out for real. All'inizio ero un pochino riluttante, tuttavia posso dire con certezza che posso contare sulle dita di una mano i giovedì che mi sono perso da allora: mi sono innamorato immediatamente di questo sport".
"Lo sport è la mia passione. Ho sempre avuto bisogno di sfogare la mia energia e da dieci anni ho trovato il basket in carrozzina. I miei compagni di squadra sono i miei fratelli. Ci siamo sempre gli uni per gli altri, in campo e fuori."
Con altri tornei in arrivo, Nikola dovrà affrontare molte altre sfide: "Lo sport mi ha aperto molte porte. Mi ha consentito di andare all'università e mi ha dato un numero infinito di opportunità. Mi ha dato una direzione nella vita quando sembrava che non ve ne fossero. Ha plasmato la mia vita e mi ha conferito l'onore di appuntare una foglia di acero sul petto, un'esperienza che pochi possono dire di avere avuto nella vita. Sono immensamente grato al basket per tutto quello che ha fatto per me, dentro e fuori dal campo. E' incredibile come funziona la vita: per una porta che si chiude se ne aprono tre".